2.11.05

E adesso che farai?

Una volta scrissi una lettera a una ragazza, che neanche conoscevo poi tanto bene, e senza badare troppo ai soliti discorsi convenzionali che si fanno appena conosci una persona, così per presentarti, le scrissi invece queste parole su un foglio di carta a quadretti, per tenere diritto il mio stampatello.

Vorrei che questo telegramma
Fosse il più bel telegramma
Di tutti i telegrammi
Che riceverai mai

E vorrei che scartando il mio telegramma
E leggendo il mio telegramma
Alla fine del telegramma
Tu ti mettessi a piangere

(Serge Gainsbourg, Overseas Telegram)


Le parlavo della mia morte immaginata, in un incidente d'auto, e dei miei genitori che l'avrebbero conosciuta attraverso la brutta copia della lettera che le stavo scrivendo. Le raccontavo del viaggio che avrebbero fatto per incontrarla, e scoprire una parte a loro sconosciuta di me attraverso di lei. Le descrissi l'imbarazzo, il dolore e la solitudine di chi ha perso qualcuno ma vuole sapere tutto, perché ogni cosa che sfugge è persa per sempre, in quei momenti. E forse, con quella lettera, le chiesi di farsi carico di un peso troppo grande.
Erano solo parole, certo. Frutto della mia fantasia, un esercizio letterario, certo. Ma dietro a quelle parole c'era la solita domanda, che mette il destino di una vita nelle mani di qualcuno a cui chiedi di piangere lacrime d'amore per te, mentre gli dici: "e adesso che farai?".

6 commenti:

Anonimo ha detto...

forse sono giorni freddi dove sedersi guardinghi ...?
D (s.s.f.)

Anonimo ha detto...

E lei cos'ha fatto, è fuggita?

pingu ha detto...

lo saprai nella prossima puntata, no?

Anonimo ha detto...

bentornato, pingu.

Anonimo ha detto...

Sono contenta di questo tuo nuovo blog *

Anonimo ha detto...

e adesso che farò?
partirò...
e poi non lo so...